Paleo Dieta? Parliamone
Nel periodo paleolitico, conosciuto anche come “età della pietra”, i primi ominidi erano prevalentemente nomadi. Essi svilupparono tecniche di caccia e pesca sempre più efficaci e si dedicavano alla raccolta di frutta e verdura non coltivata. In questo periodo l’uomo accende e controlla il fuoco, inizialmente per scaldarsi e difendersi, successivamente per cucinare gli alimenti.
Il professor Loren Cordain, nutrizionista e studioso delle abitudini alimentari della preistoria, parte da queste informazioni per introdurre il concetto moderno di Paleo Dieta.
Cordain “boccia” gli elementi fondamentali della dieta attuale (per la maggior parte della popolazione mondiale), come:
- La farina bianca, di kamut, di farro,farina di frumento, farine 0 e 00
- Lo zucchero, i dolcificanti artificiali e gli edulcoranti (aspartame, saccarina, ecc.)
- Le verdure amidacee ad alto carico glicemico, come le patate lesse
- Le verdure in scatola
- Gli oli raffinati, come quelli di mais, girasole, arachidi e semi vari
- Le carni rosse non biologiche e le frattaglie
- I grandi pesci predatori e il pesce pescato in fiumi inquinati che contengono alti livelli di mercurio, come pesce spada e il tonno.
- La caffeina
- Alcool (non più di tre bicchieri di vino rosso a settimana)
- Conservanti, additivi, coloranti
Promuove invece:
- Carni magre, pesce e frutti di mare
- Frutta e vegetali non amidacei
- Frutta secca in generale
Il perchè di questa filosofia alimentare e di vita ha delle ragioni molto interessanti.
Il professor Cordain ha studiato per decenni l’evoluzione umana, prendendo come riferimento i ritmi di caccia/riposo dei nostri preistorici antenati.
Per circa due milioni e mezzo di anni, passati a cibarsi di una determinata selezione in qualità e quantità di cibi, la natura ha modellato i nostri geni su una determinata dieta, basata essenzialmente su carne, pesce, frutta, verdura e frutta secca. Ma negli ultimi 10.000 anni l’ uomo ha introdotto l’agricoltura che ha portato all’ utilizzo anche di “nuovi cibi”, che nel tempo hanno provocato diabete, obesità, celiachia, perdita di massa muscolare ed ossea e moltii altri problemi.
Secondo la scienza, per riconfigurare i nostri geni sui nuovi alimenti il nostro organismo dovrebbe farcela in almeno 20.000-30.000 anni, ma ci sarebbe un piccolissimo problema: ne sono passati “solo” 10.000!
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